La diffusione di una festività tipicamente anglosassone dal forte carattere consumistico, Halloween per intenderci, può essere una bella occasione per riflettere anche su quelle che sono le nostre tradizioni legate al culto dei morti, tradizioni che sopravvivono a stento, grazie soprattutto a quegli anziani che sono gli ultimi custodi della nostra tradizione e di quel complesso vissuto di usanze non scritte. In molte località italiane è diffusa la convinzione che le anime dei defunti tornino dall’aldilà per vagare nelle vie dei borghi. In Puglia, ad esempio, oltre alla consuetudine di visitare i cimiteri e portare in dono fiori sulle tombe sopravvive l’usanza di preparare la tavola per i defunti per consentire a quest’ultimi di rifocillarsi durante la notte. L’usanza della tavola per i defunti accomuna, peraltro, diverse regioni italiane, da nord a sud, ed è spesso completata anche con quella di preparare dolci per i morti. Quest’ultimi, ad esempio, in Sicilia, “sono soliti” lasciare regali per i bambini la notte di Ognissanti. Un cibo tradizionalmente cucinato nei giorni della Commemorazione dei Morti sono i ceci, come anche altri semi di leguminose.
Cosimo Lamanna