Il Museo Diocesano di Monopoli allestito nei locali un tempo adibiti a Seminario, nel borgo antico monopolitano di fronte alla Basilica Cattedrale. Il Museo diocesano, oggi una preziosa realtà cittadina, nata nell’ambito dell’ambizioso Progetto Culturale della Conferenza Episcopale Italiana, con le principali finalità dell’evangelizzazione della cultura e dell’inculturazione della fede, si propone in sintesi di insegnare, o forse meglio comunicare, la fede attraverso le immagini. Si tratta del valore didascalico delle immagini, di antica memoria, laddove l’immagine rappresenta un veicolo più immediato di trasmissione dei difficili dogmi della cristianità. Il museo diocesano è in grado di rappresentare una zona omogenea dal punto di vista religioso, che annovera sedimentazioni e avvicendamenti politici e culturali susseguitisi lungo i secoli, dal passato bizantino al periodo svevo e angioino, passando per la Napoli aragonese fino al forte vincolo che, almeno per due secoli, la legò a Venezia, senza dimenticare l’apporto, storico e architettonico, fornito dagli spagnoli. Questa storia, sebbene in frammenti, è raccontata dalle opere esposte nel museo diocesano. Tra le opere, che per motivi di spazio non stiamo a citare interamente, ricordiamo la grande icona della Madonna dello Zaffiro, una miniatura di Fra Reginaldo da Pirano, famoso miniatore domenicano operante in Monopoli, la Stauroteca contenente frammenti della croce di Cristo di provenienza bizantina e una splendida tela di Paolo Finoglio raffigurante la Madonna in gloria tra Sant’Eligio e San Trifone.