Alberobello, patrimonio UNESCO e simbolo dell’architettura a secco

Foto corso Ctg Egnatia 2006
Foto corso Ctg Egnatia 2006

La storia di Alberobello, il cui nome deriva da Sylva Arboris Belli (selva dell’albero della guerra), un querceto che anticamente ricopriva l’intera zona,  risale alla seconda metà del XVI secolo, quando, piccolo feudo sotto il dominio degli Acquaviva, Conti di Conversano, cominciò a popolarsi di contadini che resero la ‘Selva’ fertile. I Conti autorizzarono i coloni a costruire le abitazioni a secco, in modo da poter essere distrutte in caso d’ispezione regia, poiché la nascita di un agglomerato urbano esigeva il pagamento del tributo secondo la ‘Prammatica de Baronibus‘; con l’astuta proposta si evitava il balzello. Alberobello ebbe la sua vera realizzazione urbanistica a partire dal 1635 ad opera del Guercio (o Guelfo) di Puglia, il conte Giangirolamo II Acquaviva Orsini Del Balzo D’Aragona. Correva l’anno 1797 e un gruppo di coraggiosi alberobellesi, stanco della precaria condizione, si recò a Taranto per chiedere ausilio al re Ferdinando IV di Borbone che ascoltò e promise la libertà. Il 27 Maggio 1797 il Re inviò il Decreto con il quale il piccolo villaggio divenne libero. Tutto intorno al centro del paese si estendono i caratteristici rioni dei Trulli, per i quali, Alberobello è famosa in tutto il mondo. La Zona monumentale comprende i rioni Monti e Aia Piccola, interamente composti da trulli, uniti a gruppi e allineati lungo viuzze scoscese e tortuose che risalgono la collina. Percorrendo queste stradine si può vedere, dagli usci sempre aperti, la struttura interna delle singolari abitazioni, che, a richiesta, sono facilmente visitabili. Generalmente presentano un vano centrale principale, comunicante a mezzo di arcate con la cucina e le altre camere. Sull’alto del rione Monti, si trova la moderna chiesa di S. Antonio, anch’essa a forma di Trullo. Da questo punto si gode un panorama unico e affascinante, che fa’ di Alberobello uno dei luoghi più suggestivi della Puglia. L’esemplare più completo e più alto di trullo è il cosiddetto Trullo Sovrano, a due piani, che si trova in una piazzetta dietro la Chiesa Madre.