Chiesa e convento di San Martino in Monopoli

Attigua all’omonimo palazzo religioso, ex convento di suore benedettine e oggi gestito dalla Curia, la chiesa di San Martino fu benedetta nel 1606, mentre l’autorizzazione del Papa Paolo V giunse nel 1618. La facciata presenta uno sgretolamento della calcarenite, dovuto all’azione degli agenti atmosferici. All’interno è conservato un organo risalente alla prima metà dell’ottocento: si tratta di un interessante esemplare di Scuola meridionale del primo Ottocento, caratterizzato dall’atipica presenza di due campate maggiori di canne ai lati e di una minore al centro per dare particolare risalto all’ornamento ligneo di facciata (notizie sull’organo fornite dal prof. Domenico Morgante). Il campanile a vela risale, invece, al XVIII sec. L’annesso convento, ex Monastero delle Benedettine, pare fosse stato costruito per ospitare novizie provenienti dai ceti meno abbienti, che non potevano permettersi di accedere al più prestigioso e ricco Convento delle benedettine nere di San Leonardo, riservato alle nobili facoltose. In ogni caso non è escluso che, anche presso il Convento di San Martino, avessero fatto il loro ingresso elementi della nobiltà cittadina, anche in considerazione del fatto che il convento delle “monacelle”, vale a dire quelle “più povere”, era quello adiacente alla chiesa di San Giuseppe e Anna. Il Monastero di San Martino fu inaugurato nel 1620: il primo gruppo di quindici giovani e di due educande fu guidato dalla badessa Donna Felice Indelli, proveniente dal monastero di S. Leonardo. Esternamente sono da notare le caditoie poste all’altezza della terrazza che consentivano alle suore di clausura di guardare in basso senza correre il rischio di essere riconosciute. Dalla chiesa di San Martino proviene la tela, oggi custodita nel Museo Diocesano, raffigurante la Vergine col bambino tra San Martino e il povero e San Benedetto (ritroviamo la figura di San Benedetto anche nella chiesa di San Leonardo).