La Cattedrale di Trani

trani

Fu definita dal Lenormant “La regina delle cattedrali di Puglia” ed è il simbolo dell’età artistica del “romanico” e del  periodo normanno svevo (XI – XIII) nel quale la città raggiunse il massimo fulgore economico-commerciale ed artistico, imponendosi come porto tra i più importanti dell’Adriatico; lo attestano i rapporti con Genovesi, Pisani, Fiorentini, Veneziani, Amalfitani e Ravellesi ed il prosperare della più fiorente colonia ebraica del meridione. In questo periodo furono edificate altre chiese romaniche: Sant’Andrea, San Giacomo, dei Templari (Ognissanti), della S.Trinità (San Francesco), Santa Maria di Colonna e Santa Maria di Giano, oltre a numerose altre di cui restano ruderi o solo testimonianze. Naturalmente a quest’età appartiene anche il grandioso Castello. Non a caso in questo periodo, insieme ad altri famosi, opera a Trani alle porte della Cattedrale, lo scultore Barisano da Trani, che operò anche alle Cattedrali di Ravello e di Monreale; discepoli nell’eccellente scultura artistica religiosa di Barisano furono, tra gli altri, Anseramo, Nicola da Trani, Simone Raguseo, ecc. che arricchirono con le loro opere tutto il meridione e non solo d’Italia. A questa età, non a caso, appartengono anche gli Ordinamenta Maris Trani, In cui Trani, prima delle altre città marinare, codifica per la prima volta usi e costumi del commercio e della navigazione marittima (1063).