La valorizzazione della Puglia passa anche attraverso la poesia

Anche la poesia può contribuire a valorizzarla la nostra regione, insieme con gli enologi, i tour operators, i cuochi, le guide turistiche. Lo pensa Lino Angiuli la cui produzione, non solo poetica, è legata da una sorta di ‘filo marrone’ . Un ‘filo marrone’ innestato nell’intima, calda e profonda relazione con l’orizzonte antropologico che egli ha spesso chiamato “matria”, con riferimento a una Puglia vissuta, tradotta, trascritta come residenza privilegiata dell’anima mediterranea nonché come sorgente inesauribile di poesia. L’itinerario qui proposto dallo stesso autore si snoda attraverso una selezione di testi, tutti editi ad eccezione dell’introduzione, accompagnati da ‘scatti’ appositamente offerti da sei artisti della fotografia (sei quante sono le province pugliesi e le sezioni della raccolta). Lino Angiuli (1946) è nato e vive in Terra di Bari. Collaboratore dei Servizi culturali della Rai e di quotidiani, ha partecipato alla fondazione di alcune riviste letterarie, tra le quali il semestrale «incroci», che condirige. Quattordici raccolte poetiche in lingua italiana e dialettale. La sua produzione è storicizzata in diverse opere di carattere scientifico e didattico. Molti i suoi lavori sul versante della valorizzazione della cultura popolare. Per chi volesse approfondire, si suggerisce: Dal basso verso l’alto: studi sull’opera di Lino Angiuli, a cura di Daniele Maria Pegorari, Manni, Lecce 2006.