L’antica Egnazia e il mito del dio Attis

scavi-di-egnazia-museoAttis è un’antichissima divinità frigia che si diffuse in Grecia e in seguito a Roma e nelle province. Il suo mito e il suo culto erano strettamente associati a quelli di Cibele. Le feste primaverili, celebrate ogni anno in suo onore, presentavano forti caratteri orgiastici: i fedeli si autoflagellavano e si tagliavano fino a provocare una larga effusione di sangue; talora il processo culminava con l’autoevirazione.

A questa prassi cerimoniale è connesso il mito stesso di Attis. Dal vano tentativo di Zeus di possedere la Grande Madre nasce una figura ermafrodita di eccezionale violenza, Agdistis; gli dei decidono di privarla con un tranello della sua parte maschile, che, recisa, provoca la nascita di un albero; il frutto di quest’albero è raccolto da Nana, che ne rimane gravida e dà alla luce Attis. Questi cresce, bellissimo, e Agdistis e la Gran Madre se ne innamorano. Al banchetto di nozze per Attis e la figlia di Mida, re di Pessinunte, Agdistis, ispirando un furore incontenibile, induce tutti i presenti ad autoevirarsi. Attis si mutila sotto un pino, muore, e dal suo sangue nascono viole. Agdistis e la Grande Madre piangono il defunto e Zeus concede una sua parziale resurrezione.