Il Paleolitico nelle grotte di Monopoli

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La Grotta delle Mura, balzata agli onori della cronaca per la scoperta dello scheletro di un bambino vissuto circa 12 mila anni fa, è ubicata lungo la costa, in direzione Capitolo, nei pressi di Porto Rosso. È quello che resta di una grande caverna, un tempo più ampia e profonda, crollata sotto la forza distruttiva delle onde marine. Il sito fu scoperto nel 1952 dal prof. Franco Anelli che scoprì alcuni reperti di grande interesse, come un ciottolo su cui era inciso un profilo di bovide. Dal 1985 ripresero gli scavi per iniziativa dell’Università di Siena, diretta dal dottor Mauro Calattini, docente di Ecologia e Archeologia presso l’Università di Viterbo e ricercatore di Paleontologia presso l’Ateneo senese. Nel 1998 l’equipe effettuò un’eccezionale scoperta, con un rito funerario sconosciuto, il corpo di un bambino alto 60 centimetri era stato sepolto nella grotta tra il 12 mila e il 10 mila a.C., periodo noto come Paleolitico superiore finale. Il bambino era stato posto all’interno di una nicchia naturale e ricoperto con una lastra di pietra grezza. Attualmente il deposito archeologico della cavità è protetto da una lunga cancellata messa in opera dalla Soprintendenza Archeologica e nella zona sono stati allestiti una serie di tabelloni che descrivono non solo il sito in questione, ma tutta la costa monopolitana che, in altri punti, offre interessanti resti preistorici.